Giol Italia

Vini vegani e biologici

Vegan Vegan2

Storia

Vitigni resistenti

2015

Vini senza solfiti aggiunti

2009

Solo vini vegetariani e vegani

2007

Solo vini biologici

1987

Produttori di vini di qualità

1427

Le nostre Antiche Cantine

Dal 1427, nella tenuta Giol, uomini del vino si tramandano esperienza, tradizione e cultura locale del fare vino. Questa antica cantina di straordinario impatto emotivo, è un complesso non intaccato dal tempo che suggestiona e sorprende con una cornice di tigli e glicini secolari costeggiati da un ruscello d’acqua sorgiva.

La cantina grande

Protetta da antiche pareti spesse oltre un metro, la Cantina Grande è stata fin dai tempi dei Conti Papadopoli un ambiente ottimale per l’invecchiamento di vini di qualità.

Esternamente la Cantina si presenta come un grande edificio su due piani con una splendida muratura e la facciata su cui si apre l’ingresso ha una ricercata decorazione delle finestre con tessere in pietra a vista originarie del luogo; gli altri due lati invece si caratterizzano per la presenza di sassi di fiume a vista alternati a mattoni lavorati a mano.

Al piano terra troviamo una delle più imponenti e suggestive bottaie esistenti nel nord-Italia. Un anfiteatro di 78 botti di diverse capacità (le più grandi addirittura da 26000 litri) protetto da fitte travature (oltre 220 travi) che sorreggono un immenso granaio.

Al piano superiore è possibile infatti ammirare un unico grande spazio di dimensioni straordinarie: 78 metri di lunghezza e 18 di larghezza: qui abbiamo essiccato e conservato il grano per secoli. La copertura è sostenuta da complesse e imponenti capriate.

Durante la Prima Guerra Mondiale gli austriaci occuparono tutta la zona e fecero del Castello e delle Cantine un presidio militare. In quegli anni, intere forme di formaggio venivano nascoste all’intero delle botti per sottrarle alla confisca; da qui l’origine di un formaggio noto come l’ubriaco. A testimonianza del passaggio delle truppe rimangono, inoltre, i segni dei proiettili sparati contro alcune botti: fortunatamente il loro spessore era tale da resistere ai colpi di arma da fuoco salvaguardandone il contenuto.

Le cripte di invecchiamento

Queste 5 cripte sono la parte più antica delle Cantine. Da sempre utilizzate per la conservazione dei nostri vini più prestigiosi, ancora oggi vengono impiegate per l’affinamento in barrique del nostro Cabernet e per l’accoglienza dei nostri ospiti in un ambiente affascinante.

Sono davvero un luogo ideale per l’invecchiamento di vini di qualità: 20 barrique di 210 litri, 4 Tonneaux di 500 litri, 32 botticelle da 1300 litri sono protetti da soffitti a volta in pietra e pareti spesse oltre un metro che garantiscono una temperatura costante durante tutto l’anno.

È all’interno di questi locali che potrete degustare i nostri prodotti e condividere con noi la soddisfazione di aver preservato intatto un patrimonio storico così prezioso.

 

La nostra storia

Nel 1427 la Repubblica Veneta dopo aver conquistato la terraferma ripagò gli enormi meriti di guerra del suo Capitano Generale Nicolò Mauruzzi da Tolentino con la promessa del godimento di San Polo di Piave (compresa l’Azienda Agricola e il Castelletto) quando avesse portato a termine il suo incarico. Nicolò sposò Isotta la figlia di Francesco Sforza e morì in battaglia. La ricompensa promessa fu concessa a Cristoforo, suo figlio legittimato da papa Martino V che volle così ricompensare Nicolò per i servizi resi come gonfaloniere di Santa Romana Chiesa. Anche Cristoforo si rese benemerito verso la Repubblica difendendo Verona e togliendo Padova a Marsiglio di Carrara.

Nel 1452 il doge Francesco Foscarini assegnò a Cristoforo il feudo di San Polo (oltre ad altri beni) sottratto al patriarcato di Aquileia. I Gabriel succedettero nella proprietà fino al 12 Maggio1797, giorno in cui cadde la Repubblica Veneta e nei giorni immediatamente successivi il generale Bonaparte abolì il sistema feudale. L’abolizione durò pochi mesi perchè l’imperatore d’Austria, diventato padrone dell’ex stato veneto, rimise in vigore il sistema precedente e la proprietà tornò alla famiglia Gabriel.

Pochi giorni dopo la morte di Angelo Maria Gabriel (senza figli), l’Austria si ritirò dai territori veneti e Napoleone ritornò ad esserne padrone. Abolì nuovamente il sistema feudale. Prima i Vivante e poi i Papadopoli si sono succeduti fino alla drammatica Prima Guerra Mondiale. San Polo fu occupato dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto ed il Castello, così come le Cantine, divennero presidio di guerra. Ancora oggi è possibile notare le tracce dei combattimenti sui muri e sulle botti.

Nel 1919 Giovanni Giol che aveva fatto da poco ritorno da Mendoza (Argentina), dove era emigrato giovanissimo e aveva aver creato un impero e la più grande Cantina del mondo, comprò tutto il complesso dai Papadopoli: il Castello, il Parco, le Antiche Cantine e un’enorme superficie.

Oggi la sua pronipote Luisa continua con orgoglio a difendere questo paradiso supportata da Vittorio, suo figlio.

Il desiderio di tutelare e proteggere un partimonio storico, culturale e ambientale senza eguali continua.